mercoledì 25 dicembre 2013

AUSTEN E I CHING 2. Il Libro dei Mutamenti e i romanzi maggiori di Jane Austen

La lettura del Libro dei Mutamenti (I Ching) può portare a considerare le opere di Jane Austen in una peculiare prospettiva. 


Il Libro dei Mutamenti  è un testo antichissimo, scritto in cinese da un imperatore e suo figlio guidati da un saggio taoista. È formato da 64 immagini dette esagrammi, risultato della combinazione binaria di otto simboli fondamentali, ciascuno dei quali costituito da tre linee spezzate o continue, originate dalle due modalità del cambiamento, lo yin e lo yang.
Ogni esagramma è numerato e ha un titolo. Per la maggior parte si tratta di verbi. Soltanto due sono oggetti: il Pozzo e il Crogiolo. Ogni esagramma ha un commentario che parla di morte e vita, rigenerazione e decadimento; gli aggettivi prevalenti esprimono arcaico dualismo: grande e piccolo, inferiore e superiore. I nomi dell'I Ching richiamano esperienze interiori o quotidiane costitutive dell'agire umano, lette e interpretate secondo cicli e immagini naturali, marcatamente stagionali.
Il libro si consulta allo scopo di ottenere interpretazioni su specifiche situazioni personali o di governo, all'interno di una prospettiva del presente legata al ritmo dell'esistenza, dell'età, di conflitti tra positivo e negativo, sempre in termini dialettici e pacificatori. 

Il canone di Jane Austen ( Inghilterra, Hampshire, 1775-1817) è composto da romanzi, lettere, scritti giovanili e scritti incompiuti.
Jane Austen pubblica in vita; in vita ha successo e una retribuzione economica. Tuttavia, poco la accomuna a una attuale scrittrice di fama: i suoi romanzi vengono pubblicati in forma anonima, non frequenta né scrittori né circoli letterari, si sposta raramente dallo Hampshire, e con dichiarata riluttanza.
L'ordine di pubblicazione delle opere non segue quello di composizione: l'esordio editoriale avviene a trentasei anni, con Sense and Sensibility, quando l'autrice ha già scritto racconti e romanzi giovanili, parodie e lettere, ma soprattutto versioni provvisorie o definitive di Northanger Abbey (dapprima Susan, pubblicato postumo nel 1817),Lady Susan ( 1871), Mansfield Park (1814) e la prima versione di Pride and Prejudice (1813). Nei seguenti due anni scrive Emma (ultimo romanzo pubblicato in vita, nel 1815), Persuasion (postumo, 1817, con data 1818) e conclude dodici capitoli di Sanditon (1925).

Al centro di ogni romanzo austeniano c'è una protagonista femminile; eccezion fatta per Emma Woodhouse, si tratta di giovani modestamente e instabilmente collocate nella scala sociale, alle quali un matrimonio d'amore con un uomo di magra affluenza è per principio sconsigliato;  laddove il cuore batta per un maggiorente,  l'unione è tiranneggiata dall'alto, tramite calcoli e convenzioni, perché egli è obbligato dai suoi standard (o dai suoi debiti, dipende). Emma, figlia nubile del proprietario più importante della zona, per lunga parte della vicenda non pensa affatto a sposarsi, perché sa di non averne bisogno. Ricca com'è, può dunque dedicarsi a infestare la terra dei sentimenti altrui con consigli capricciosi e inavveduti.

Tutte le protagoniste, Emma compresa, troveranno amore e matrimonio grazie a un processo di crescita e consapevolezza propria e dell'amato, in una prospettiva di buona disposizione, perseveranza e affermazione della virtù: atteggiamenti tanto alti per contenuto e linguaggio quanto soddisfacenti a eliminare il tormento economico. Nel crogiolo di miss Austen bolle forte una salsa di convinzioni e pragmatismo, coesistono il bene materiale e il bene etico, la norma e la ribellione.

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