mercoledì 25 dicembre 2013

AUSTEN E I CHING 3. Apertura. Il lettore attivo

I Ching e i romanzi di Jane Austen si distinguono per la loro apertura nei confronti di chi legge. Sebbene i temi che trattano siano complessi, invogliano all'analisi personale e attiva di fatti e relazioni.

L'I Ching comunica immediatamente per immagini, tanto familiari quanto evocative. La giustapposizione variabile di segni di cielo, lago, tuono, fuoco, terra, montagna, acqua e vento favorisce soluzioni combinatorie creative. I Ching offre un perpetuo vocabolario per l'esistenza, è un'opera felicemente inconclusa.
Le modalità di consultazione del classico cinese possono essere varie: per cominciare, si inquadra una situazione presente e tramite un'operazione di sorteggio con monete si individuano gli esagrammi da consultare. Oltre all'immagine, il Libro fornisce una parte testuale densa di commenti e chiavi di interpretazione. Gli esagrammi possono essere considerati in piccoli nuclei di correlazione o attraverso contrasti: ogni esagramma ha il suo opposto, che può rappresentare ciò che una situazione "non è", dipingendo ulteriormente il quadro. In alcuni casi si preferisce premettere all'analisi una domanda, altre volte è interessante tacere e "farsi leggere" dagli esiti medesimi.
La riscrittura continua che il Libro dei Mutamenti consente è possibile se il lettore opera con adesione interiore, altrimenti la voce del saggio si fa inudibile, le parole e i significati suonano vacui e indeterminati. L'aspetto di partecipazione attiva è fondamentale, perché il lettore opera scelte di significato rispetto ai contenuti, che vanno trattati con atteggiamento disponibile alla percezione e alla graduale consapevolezza dei propri aspetti critici. In questo senso, aprire l'I Ching è quanto di più diverso possa esistere dal porre una sfera di cristallo tra noi e un veggente. Nella consultazione dell'I Ching, mago e richiedente sono la stessa persona, subordinata a leggi di realtà e autenticità spesso difficili da comprendere e accettare, se non nel tempo e con umiltà. Questo è uno dei messaggi: ti sai leggere?


Quale attiva apertura e quale dialogo propongono, i romanzi di Jane Austen?

Datati più di due secoli, trattano sempre dello stesso argomento: l'affermazione dell'amore come comunione di spiriti in contrasto con l'inautenticità, i pregiudizi di classe e l'incombere asfissiante della materialità; si svolgono perlopiù in un ambiente di provinciale campagna, circoscritto fino alla claustrofobia sociale, con protagoniste di età acerba che per reagire alla banalità e alla povertà spirituale mettono a rischio il tradizionale futuro di cui dispongono – piccolo, prevedibile, ma pur sempre un futuro.
Ecco il punto di apertura: la proposizione di donne protagoniste della propria felicità, rivolta a uno stuolo ancora innumerevole di lettrici e lettori. Jane Austen ha messo al mondo creature femminili capaci di compiere - e conoscere attraverso la lettura - un cammino di consapevolezza e autodeterminazione verso il meglio, il positivo. Lo ha fatto da esponente della classe media, operosa, concreta e costruttiva, procedendo con tenacia e senso etico alla sua personale riforma del sistema letterario e sociale, ed è andata oltre. Il personaggio più potente del mondo austeniano è proprio lei, Jane. Lei ha scritto, lei ha compiuto una rivoluzione, la compie ogni giorno: lo conferma il consenso strepitoso che continua a riscuotere. Il fatto che ci sia tuttora bisogno di Austen, oltre a dimostrare il buon palato dei lettori, indica l'attualità della subordinazione femminile e della questione etica, sottolinea l'esistente conflitto tra classi e rimarca la decisiva influenza esercitata dal denaro sulle scelte dell'individuo: se in questi temi c'è ristrettezza, è questione da imputare alle società che ancora perpetrano concetti di diseguaglianza e disarmonia morale, non certo alla scrittura di minuziose pagine su un tavolino dello Hampshire.
Una seconda forma di apertura offerta dall'autrice risiede proprio nel suo linguaggio: accessibile, arguto, critico, magistrale.  Si emerge dai suoi romanzi con la sensazione di essere migliorati nel tono, nella capacità di osservazione, nell'interpretazione dei fatti vicini e lontani, degli altri e di sè.
Se ci si appassiona, l'intero canone diventa un unico grande libro. È una terza forma di apertura: l'unitarietà dei temi e dell'ambiente permette la declinazione di fasi di passaggio e mutamento della crescita tra un volume e l'altro; ciò vale anche per uno studio evolutivo dell'autrice, come testimoniano per esempio le atmosfere e le vicende più cupe o complesse di Mansfield Park, Emma Persuasion rispetto alle opere precedenti, In questo senso, le storie e le protagoniste di Austen possono aprirsi l'una all'altra, interpretandosi e completandosi a vicenda.



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